Consiglio 29/9

Dopo una settimana di assenza il Consiglio di zona 5 è tornato a riunirsi lo scorso giovedì 29 settembre.

Eviterò di ricordare i primi 4 punti all’ordine del giorno dato che rimangono gli stessi ad ogni consiglio. Per chi visitasse per la prima volta questo blog, è possibile visualizzarli attraverso il link a fondo pagina o negli scorsi articoli.

Il Consiglio si è aperto con il solo intervento di un rappresentante dei cittadini del quartiere Cantalupa, situato sul confine ovest della zona 5.  Gli abitanti già da tempo hanno segnalato problemi di inquinamento acustico dovuto alla vicinanza del nuovo tratto della MM2 che unisce la stazione di Famagosta ad Assago. La scorsa amministrazione si era impegnata a risolvere tale problema e l’intervento di giovedì era volto a chiedere al Consiglio di impegnarsi per evitare che il cambio di giunta potesse ostacolare i lavori di installazione di barriere anti-rumore.

Il consigliere Raffaele Magnotta (Pd), presidente della Commissione sicurezza, presenta una mozione urgente al Consiglio. Già nel programma di commissione era stato sottolineato come si volesse intraprendere una strada di dialogo con le forze dell’ordine al fine di ottimizzare la presenza di agenti e richiedere un aumento dell’organico, considerato insufficiente. Con questa mozione si è chiesto appunto un aumento del numero di effettivi sul territorio di modo da non pregiudicare la possibilità di avere un controllo costante sull’arco delle 24 ore.
Viene poi il turno del presidente della commissione educazione Luisa Gerosa (Pd). Con l’intervento viene sollevato il problema della scuola Pertini, dove il servizio di trasporto di alunni disabili da scuola ai centri terapici non è stato ancora attivato.
Il consigliere Esposito (Pd) comunica al Consiglio che è stato creato un tavolo per la ciclabilità. Interessante iniziativa che coinvolge direttamente i cittadini nello studio di nuove possibili misure per agevolare l’uso delle biciclette in zona.
Enzo Scuglia (Pdl) porta all’attenzione dell’assemblea il problema della roggia Vettabbia, luogo in cui sono stati sversati materiali altamente inquinanti. Il problema non è nuovo e la richiesta del consigliere è per l’intensificazione dei controlli e prevenire nuovi sversamenti.
Il quinto punto all’ordine del giorno riguardava le richieste di concessione gratuita dei locali scolastici (chiaramente in orari di chiusura delle scuole) di alcune associazioni di volontariato. Sono 5 le associazioni (Fabula onlus, Chai onlus, Banca del tempo quattro corti, insieme con la musica, impronta onlus) che hanno chiesto la concessione. Il Consiglio approva all’unanimità.

Il punto numero 6 apre la proposta di intitolare i giardinetti di via Giulio Romano, in prossimità della chiesa di S. Andrea all’ex parroco don Pessina. Questo punto viene presentato dal presidente della commissione cultura Michela Fiore (Sel). La figura di don Pessina, dal 1913 al 1968 (parroco dal 1943) a servizio nella chiesa di S. Andrea è stata fondamentale per quella zona. Le condizioni di vita dei cittadini erano infatti pessime e il religioso si è adoperato per un loro miglioramento. Il parroco ha inoltre contribuito alla nascita e alla crescita di una filodrammatica, motivo per cui questo punto è stato presentato dal presidente Fiore.
In passato i cittadini del quartiere avevano effettuato una raccolta firme per l’intitolazione ma la richiesta era caduta nel vuoto (e ancora oggi non è chiaro che fine abbiano fatto le firme consegnate all’ex assessore alla cultura Finazzer Flory).
Il punto viene approvato all’unanimità con 34 voti favorevoli.

Al punto 7 la discussione di una concessione edilizia in via dei Fontanili. Sostanzialmente un edificio attualmente destinato ad attività produttive e commerciali verrà sostituito da una casa delle stesse dimensioni. La commissione urbanistica esprime parere favorevole ma con una riserva: che gli oneri di urbanizzazione (cioè quei lavori di miglioramento collettivo che vengono chiesti dal Comune in cambio della concessione) siano finalizzati al miglioramento della vivibilità e a limitare l’inquinamento ambientale e acustico che l’aumento di abitanti potrebbe portare.
Il parere viene approvato con 35 voti favorevoli e 1 astenuto.

L’ottavo punto è una richiesta di patrocinio e di uso dei locali del CAM di via Verro per il progetto book crossing del comitato Vigentino-Fatima. L’iniziativa è davvero interessante ed è un modo per incentivare la lettura di libri a costo zero. Sostanzialmente, durante queste iniziative che si tengono una volta al mese è possibile portare un proprio libro e scambiarlo scegliendo tra un vasto numero di titoli. Per la verità il book crossing (molto diffuso all’estero) è un’altra cosa ma l’iniziativa è molto, molto valida.
Il Consiglio approva all’unanimità.

Per esigenze di sintesi passiamo direttamente al punto 14 saltando le altre richieste di patrocinio (visibili sul documento di convocazione a fondo pagina).  In seguito alla vittoria del sì al referendum sull’acqua pubblica dello scorso giugno il Comune di Milano chiede ai singoli Consigli di zona di discutere l’aggiunta di un comma all’articolo 79 dello statuto comunale. Tale articolo illustra i principi fondamentali relativi ai servizi pubblici e secondo la nuova giunta il risultato del referendum merita una dichiarazione di principio con la quale si afferma che Milano considera l’acqua un bene pubblico inalienabile.
Ma parte dell’opposizione non sembra essere della stessa opinione. Il consigliere Morana (Udc) abbandona l’aula seguendo la linea tenuta a livello nazionale dal partito (sicuramente non influenzato dalla stretta parentela tra il segretario Casini e Gaetano Caltagirone, uno degli italiani che avrebbe più guadagnato dalla privatizzazione dell’acqua). Certo è che nel segreto del Consiglio di zona 5, Dio ti vede e Casini no: l’atteggiamento di Morana sembra essere esagerato e comunque non conforme alla volontà della maggioranza dei cittadini che hanno votato sì al referendum.
Ma il bello deve ancora arrivare. Dopo che il consigliere Zucco (Pdl) ricorda che le campagne elettorali non finiscono mai (forse dovrebbe ripassare la differenza tra elezioni e referendum) spiega le motivazioni per cui i cittadini hanno sbagliato a votare sì.
Gli fa eco Enzo Scuglia (Pdl) che riflette sul famoso tetto del 7% di utili per i privati che avrebbero investito nell’acqua a fronte del miglioramento della rete idrica. A quel punto il consigliere D’apote (movimento 5 stelle) inizia criticamente ad interromperlo (ovviamente sbagliando dato che non si stava discutendo al bar ma in una delle istituzioni del Comune di Milano) dicendo che mai i privati avrebbero investito un centesimo per migliorare il servizio.  Scuglia offre una dimostrazione pratica della sua visione della democrazia invitando D’apote ad aspettarlo fuori per chiarire la questione (da uomini, si direbbe nei peggiori bar di Caracas) e invitandolo a “sciacquarsi la bocca prima di parlare di destra”. Solo grazie all’intervento del Presidente Ugliano e al ritrovato (con difficoltà) buonsenso dei due sfidanti si sono evitate le mani. Per cronaca pubblico anche un video relativo alla fine delle ostilità tra i due. Purtroppo la qualità è bassa e il video al contrario ma quello che conta sono le parole.
Ciò che doveva essere una semplice affermazione della volontà dei cittadini si è trasformata in una tragicomica vicenda da bar sport. E cosa acor più incredibile, entrambi i soggetti interessati siedono tra le fila dell’opposizione.
Mi limito ad aggiungere che gli ultimi due punti riguardavano altre richieste di patrocinio che scelgo di non riportare per “snellire” un po’ questi resoconti.
Ogni suggerimento per migliorare questo spazio è, chiaramente, ben accetto e invito tutti a partecipare, commentare e coinvolgere quante più persone possibili.
La prossima seduta sarà giovedì 13/10

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